Perché le recensioni di un libro sono così importanti? Da dove proviene il loro potere nella diffusione di un’opera letteraria? Cerchiamo di comprendere il fenomeno, per usarlo se possibile e non esserne sopraffatti.
C’era una volta il libraio…
Chi ha sempre comperato libri (e appartiene non tanto alla categoria dei Boomers, ma orgogliosamente alla Gen X) si ricorda come – prima dell’era digitale – ci si recasse in libreria per comprare un libro e si chiedesse al libraio un parere, un idea, un consiglio.
E il libraio, che romanticamente aveva abbracciato la propria professione per passione, dispensava consigli, raccontava aneddoti, indirizzava e chiosava, di fatto decretando, nel suo negozio e nella cerchia dei suoi Clienti, il successo o meno di un’opera o la fama di un autore.
I consigli erano apprezzati, perché si supponeva in primo luogo che il libraio avesse letto l’opera, in secondo luogo che il suo consiglio fosse il più possibile disinteressato, teso esclusivamente al piacere ed al vantaggio del lettore.
Con la diffusione del mercato digitale, degli acquisti OnLine e degli store come Amazon, Audible, etc., questa dinamica è stata stravolta.
In primo luogo il libraio è diventato un colosso internazionale, multipiattaforma, multi prodotto…multi tutto, spersonalizzato rispetto al titolare di una libreria, dal quale è impossibile attendersi un consiglio o una indicazione diretta.. come neppure si può pretendere direttamente dalla Casa Editrice, non certo per malafede, ma perché se ne ha comperato i diritti, l’ha tradotto, impaginato, graficato, stampato e distribuito, l’ha fatto (nel 95% dei casi) perché lo ritiene degno di nota per tutti.
In secondo luogo il mercato è davvero diventato immenso: in una libreria molto fornita, su più piani, in una grande città si possono trovare al massimo alcune decine di migliaia di titoli, solamente su Kindle Unlimited se ne possono trovare oltre 1.000.000…da una stima assolutamente aleatoria, escludendo le auto-produzioni di Kindle Direct Publishing siamo oltre i 5.000.000 di titoli nel mondo…ma la stima è per difetto.
Immagina quanto grande debba essere una libreria fisica per poter ospitare tutte queste opere…
Quindi, in questo nuovo scenario, se ho bisogno di chiedere un consiglio, a chi chiedo? Utilizzo lo stesso modo con cui scelgo il ristorante, o prenoto un albergo.
Senza più libraio, c’è la Community
Se non posso più chiedere ad un libraio, chiedo direttamente a chi quel libro l’ha letto, ed è rimasto così contento, o così deluso, da spendere 40-70 secondi (questo è il tempo medio) per scrivere il suo giudizio sull’opera.
La recensione è quindi un potente strumento di marketing, e conta sempre di più: i numeri non mentono…
“Dal 2010, BrightLocal (una società di consulenza con base a Londra specializzata in search marketing e SEO) ha condotto studi sull’efficacia delle recensioni dei consumatori online e i numeri sembrano indicare che questo elemento stia diventando sempre più cruciale come forma di convalida sociale. Ecco alcune delle conclusioni tratte dallo studio effettuato nel 2016:
- 84% degli acquirenti si fida delle recensioni online come se si trattasse di raccomandazioni personali.
- 9 su 10 consumatori leggono meno di 10 recensioni prima di formare un’opinione su una particolare attività commerciale.
- Più della metà delle persone intervistate visiterà il sito di un’azienda per la quale ha letto recensioni positive.
- Il 74% degli intervistati dichiara di riporre fiducia nei business locali grazie alle recensioni positive.
- Il 58% degli acquirenti crede che la classificazione a stelle di un esercizio commerciale sia uno dei fattori più importanti.
Come dimostrato chiaramente dai dati, quindi, i consumatori hanno una forte relazione con le recensioni e la classificazione dei servizi e delle attività commerciali. È l’equivalente del passaparola online e conta tantissimo per aiutare i brand a stabilire fiducia con il loro pubblico.
Uno studio diverso effettuato nel Regno Unito mostra dati simili a quelli riscontrati nello studio di BrightLocal. Nello specifico, mostra che 50 o più recensioni per prodotto possono causare un aumento di conversioni del 4.6%. Inoltre, il 63% dei clienti è più propenso ad effettuare un acquisto da un sito web che abbia recensioni di altri utenti. ” – Fonte Shopify
Tutto oro?
E qui permettete due affermazioni un po’ pazze, non proprio da boomer…
1- Il senso di Community è fantastico: persone da provenienze assolutamente differenti, con interessi, età, desideri, necessità assolutamente differenti che si ritrovano a parlare di un libro. Non succede nel mondo fisico, nessuno (o molto pochi, io forse ne conoscerò 4) di fronte ad un caffè al bar iniziano la discussione con “Ho letto il libro di Flamini, ieri sera…l’ho trovato molto interessante, anche se alcuni aspetti sarebbero da approfondire….” ma su Amazon tutti hanno desiderio di dire la propria…trovo questo desiderio partecipativo molto stimolante.
2- Come nel mondo fisico, nel mondo digitale si parla di qualcosa per due motivi: o perché quel qualcosa ti ha stregato, emozionato, cambiato la vita e per questo lo vuoi raccontare, perché vuoi che gli altri sappiano che hai vissuto una cosa bella, oppure perché vuoi vomitare un po’ di fiele, un po’ di veleno, e vuoi farti grande infamando gli altri. Non pubblichi un tuo errore, sottolinei piuttosto quello degli altri.
Lo so, non è particolarmente “politically correct” ciò che scrivo, ma molti osservatori notano che sui social (e la recensione è una attività social) si racconta
- ciò che ti è capitato di fantastico, bellissimo, glamour, figo, in poche parole ciò che dà valore a te
- ciò che gli altri, non io, fanno male, peggio di come farei io se solo…in poche parole ciò che toglie valore ad un altro.
Sui social molto raramente si legge di errori, di cose che sono andate diversamente da quello che si auspicava….un po’ come quando si chiede ad un uomo un parere sulla propria macchina nuova: anche se non lo è fino in fondo, raramente racconterà qualcosa diversa dal “è stata una grande occasione”, “è perfetta, fantastica, vola e consuma niente”….a nessuno piace mettere in piazza i propri errori (che invece insegnano più – e quindi sarebbero più nobili – dei successi).
Tornando alle recensioni, di un libro si dice quindi quando è molto bello (4-5 stelle) o quando è pessimo con critica pesante (1 stella, solo perché non si possono dare 0 stelle…ancora).
E di un qualsiasi prodotto, dal libro a qualsiasi altra cosa, se si sommano i giudizi a 4 e 5 con quelli ad una stella, si ottiene circa l’80% dei pareri…
Eppure continuiamo a chiedere recensioni. Eppure continuiamo a sollecitare il lettore a partecipare dell’approvazione sociale che la recensione garantisce.
Perché il libraio che consiglia non esiste più, e nella scelta il consiglio ora lo devo andare a cercare tra le stelle. Se possibile, 4 o 5.