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Il piano editoriale è prezioso

Cos’è il piano editoriale?

Presto detto: è quel documento, fondamentale per una Casa Editrice, che riassume e in un certo senso ufficializza la programmazione delle pubblicazioni.

Di solito ha cadenza standard, tipicamente annuale, anche se non esiste alcun obbligo in questo.

Quindi è l’elenco delle pubblicazioni in uscita nell’anno, ma contiene anche delle informazioni aggiuntive come una breve scheda di lettura dei titoli previsti comprensiva di sinossi e un prospetto di dati economici, utili per le previsioni di vendita, di investimenti e di resa.

Grazie all’esplosione dei social, negli ultimi tempi il termine piano editoriale è stato ampliato e generalizzato per comprendere anche l’elenco di pubblicazione di post, articoli, blog e di qualsiasi altro contenuto digitale, diventando in questo modo il documento di pianificazione di contenuti nell’ambito di una qualsiasi attività creativa che li preveda.

Come si fa un piano editoriale?

La base: la linea editoriale

Tornando alla casa editrice e lasciando ai nostri partner il compito di dedicarsi al marketing, il piano editoriale deve in un certo senso essere coerente con un altro termine molto utilizzato, e cioè con la linea editoriale.

La linea editoriale potrebbe essere definita come la mission e la visione della casa editrice: ad esempio, quella di Wiseman ha a che fare con la divulgazione di idee e analisi innovative sul business e l’imprenditoria attraverso le storie, le esperienze e i parametri che hanno contribuito a spingere il progresso, molti dei quali provenienti dall’estero, in particolare (ma non solo) dal mondo anglosassone.

La linea editoriale influenza moltissimo il piano, poiché è costituita da tutti quei “paletti” e quelle indicazioni che si considerano assunti di base nella scelta, nella creazione e nella diffusione dei contenuti pubblicati.

Se il piano editoriale è coerente con la linea editoriale, l’immagine della casa editrice ne risulta rafforzata e il lavoro semplificato.

Quando si prepara il piano editoriale?

In genere il piano editoriale si comincia a preparare negli ultimi mesi dell’anno per l’anno successivo, ma noi di Wiseman cominciamo molto prima: dovendo infatti lavorare alla riscoperta di testi stranieri, e a volte avviare delle trattative per l’acquisto dei diritti di traduzione e di pubblicazione, iniziamo subito dopo le ferie estive, ai primi di settembre.

Editor e collaboratori portano una serie di idee e proposte, che analizzate dal Direttore Editoriale entrano in un piano di massima, posizionando già la data di pubblicazione indicativa: viene stilata di fatto una lista di proposte “fluida”, che assumerà la forma definitiva dopo aver verificato la fattibilità, sovradimensionata rispetto alle possibilità e alle intenzioni, perché conterà più testi di quelli che intendiamo pubblicare.

Tutte le date saranno confermate dopo l’analisi di fattibilità e dopo aver concluso i contratti relativi ai diritti per le traduzione e la pubblicazione nel mercato italiano.

Potrebbe succedere infatti che i diritti non siano disponibili o che le case editrici o le agenzie che detengono i diritti dei titoli non siano interessate al mercato italiano, oppure che i costi siano tali da non consentire almeno la copertura dei costi di investimento.

Vedo, prevedo e riprogrammo

In questi casi, aver immaginato un piano editoriale sovradimensionato ci consente di mantenere la nostra programmazione almeno nel numero, se non nella tipologia o nell’indirizzo dei titoli proposti.

L’accuratezza delle previsioni è il primo criterio che definisce la sostenibilità di una casa editrice, ed è quindi molto delicata.

È abbastanza frequente, per esempio, che per stare nei budget previsti gli editori tendano ad alzare le previsioni di vendita o a giocare sui prezzi (50 centesimi in più sulla carta possono fare miracoli).

Il problema è che sul medio e lungo periodo il non allineamento tra obiettivo e risultato genera una spirale che può portare le case editrici a indebitarsi e nel peggiore dei casi a chiudere.

Come si può immaginare, in Wiseman non arriviamo a tanto e cerchiamo di produrre e pubblicare con un criterio di qualità e coerenza: questo da un lato garantisce l’accuratezza e il rispetto delle previsioni, dall’altra consente manovre opportune qualora un titolo “buchi” le aspettative o sottoperformi.

Semplice, anche se tutt’altro che facile!

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