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Lydia Pinkham ci mette la faccia

Scegliere Lydia Pinkham per il primo volume della collana “Le biografie” è stato quasi automatico: questa tranquilla signora della seconda metà dell’800 è stata una delle più importanti imprenditrici della storia americana e tra le prime, se non la prima, a “mettere la faccia” nella pubblicizzazione dei suoi prodotti. Una delle prime imprenditrici femminili ad aver creato un impero durato per decenni e ad aver legato la propria immagine a un brand di enorme successo, oltre ad aver gettato le basi per una riflessione sulla medicina che fino a quel momento aveva lasciato il sesso femminile ai margini della pratica e della cura della salute.

Prima di Giovanni Rana e di Ennio Doris, la tranquilla moglie di un piccolissimo commerciante di Lynn, in Massachusetts, nasce il 9 febbraio 1819, decima dei dodici figli di Billy Estes. Peraltro, e nel libro è indicato con dovizia di fonti, di lontane origini italiane.

La storia di Lydia Pinkham per la prima volta in Italia

Frutto della grande esperienza e della ricerca scrupolosa del rinomato docente statunitense Sammy R. Danna (professore ordinario di Comunicazione alla Loyola University di Chicago per più di trent’anni), il volume in uscita per la nostra casa editrice ci ha attratto per tantissimi motivi.

Innanzitutto la protagonista: Lydia inizia quasi in sordina la sua attività, a vera e propria gestione familiare (nel senso che preparava il suo composto nella cucina di casa), ma persegue con passione, dedizione e grande capacità gestionale la propria vocazione imprenditoriale. Il tutto in un’epoca e in un contesto sociale in cui alla donna era di fatto riservata una posizione di completa subalternità e sottomissione rispetto all’uomo.

Con il focus sempre ben saldo sull’aiuto alle donne come lei e la perseveranza che ha sempre dimostrato nell’ascolto e nel supporto al suo “segmento di mercato”, unita all’energia inesauribile che l’ha sostenuta negli anni e nelle difficoltà, Lydia Pinkham è un esempio per chi, pur volendo diventare imprenditrice, non si sente in grado o crede non sia il momento giusto.

Lydia, non da sola (e anche questa è una lezione, perché saper scegliere su chi contare e con chi condividere il proprio sogno è una delle caratteristiche della brava imprenditrice), con pochi capitali, attraversando lutti e momenti bui, ostacolata dal mondo medico e scientifico, ha saputo costruire un impero che è ancor oggi vivo, tant’è che a distanza di quasi due secoli il suo “elisir” si può ancora ordinare su Amazon.

In secondo luogo l’uso della sua immagine, frutto dell’intuizione sua e dei suoi figli, è alla base della nascita della moderna pubblicità: esisteva anche prima della Pinkham Company, a dire il vero, ma non aveva i criteri di scientificità e di programmazione che assumerà sotto la guida della famiglia. Una vera e propria strategia di sfruttamento dei media che fu pensata e realizzata di fatto precorrendo di oltre 10 lustri la nascita del marketing, che si fa risalire agli anni 20 del 1900 con la fondazione della più antica associazione che se ne occupava, la National Association of Teachers of Advertising, composta da professori e ricercatori (che sicuramente si occuparono tra i primi del “fenomeno Pinkham”).

Infine, colpiscono la sua estrema sensibilità nei confronti delle clienti, non tradendo mail il vincolo che le legava ad esse, e il rispetto determinato di quelle che sono tutt’oggi le colonne di un qualsiasi piano di comunicazione efficace: la costanza e la coerenza. Utilizzando per prima le recensioni delle sue clienti come strumento di promozioni (che sarebbero diventate ai nostri giorni croce e delizia di ogni campagna di marketing), ha costruito negli anni un rapporto di fidelizzazione esemplare.

In un mercato V.U.C.A., per usare un acronimo molto noto, ossia in un mercato che è volatile, incerto, complesso e ambiguo, anche l’epopea degli elisir curativi fu destinata a finire, come dimostra anche la storia della famiglia Pinkham: ma è una vicenda familiare e imprenditoriale che serve da ispirazione e da fonte di motivazione per chiunque voglia, con i propri talenti, creare una sua impresa.

Il libro rientra nell’iniziativa “L’imprenditoria sconosciuta – Storie di 4 donne e dei loro successi imprenditoriali” che ha ricevuto il patrocinio della Camera di Commercio dell’Umbria.

Puoi acquistare il libro di Sammy R. Danna “Lydia Pinkham. The Face That Launched a Thousand Ads” tradotto per la prima volta in italiano da Valentina Dragoni, in uscita il 31 agosto su Amazon oppure più semplicemente puoi prenotarlo cliccando qui.

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