Le biografie rientrano nei 239 generi e sottogeneri che il BISG (Book Industry Study Book) elenca ne descrivere quasi ogni tipologia di contenuto librario. Certo, scrivere 239 articoli sarebbe un po’ complicato, quindi nel nostro blog ci limitiamo a parlarvi dei generi che sono più rappresentativi della mission di Wiseman, oltre a quelli più noti e folti.
Tra questi, le biografie, che abbiamo chiamato “vite di carta”, occupano un posto molto speciale.
La biografia: dai grandi della storia alle saghe familiari
Il genere biografico in realtà contiene in sé diversi generi in cui il nucleo è rappresentato dalla vita del protagonista o dei protagonisti. Nel caso in cui la vita sia raccontata da una terza persona, un narratore, si parla di “biografia” propriamente detta, mentre se è raccontata dal protagonista stesso si parla ovviamente di “autobiografia”.
Nell’antichità, la biografia era una formula letteraria dallo scopo quasi didattico, poiché si narravano le vite di grandi personaggi con l’intento di fornire un esempio di vita, basti pensare alle Vite Parallele di Plutarco o alla Vite di San Francesco di Tommaso da Celano: seppur con soggetti molto diversi, queste due opere forniscono dei ritratti di personaggi le cui vite sono state ritenute esemplari e diventano quindi il mezzo per istruire e informare il lettore.
Nel Medioevo soprattutto, ebbe grandissimo successo l’agiografia, ovvero la vita dei santi: come quella su San Francesco, vennero redatte innumerevoli biografie in cui le vite di uomini e donne di Chiesa incarnavano le virtù cristiane, fornendo per secoli i modelli ideali ai quali ispirarsi (spesso e volentieri, con una buona dose di fantasia e ricostruzioni alquanto creative).
Alla biografia può essere accomunata anche la saga familiare, una tipologia di racconto in cui le vicende non ruotano attorno alla vita di un singolo personaggio bensì alla vita di una famiglia, dove madri, padri, figli e figli, spesso per molte generazioni, si susseguono sulle pagine con le proprie vicissitudini. Anche se spesso con saga si intende una narrazione più fantastica che altro, nel caso delle storie di famiglia assume la forma di un vero e proprio spaccato non solo su un nucleo ma anche sulla storia che lo ha visto protagonista, permettendo di avere una visione che va ben oltre i singoli protagonisti.
Verità storica e realtà romanzata
Benché si ritenga che in questo genere non ci sia spazio per la fantasia, molto spesso le biografie possono essere romanzate, con l’aggiunta di particolari e di “illustrazioni” che non c’entrano direttamente con la vita; questo avviene oggi, e di fatto si sconfina nel romanzo (storico, fantasy, distopico… ce n’è per tutti i gusti), ma era molto frequente in passato quando il rigore e la ricerca scientifici non erano proprio al primo posto nella scaletta di un biografo.
La situazione iniziò a cambiare nel Rinascimento, dove un posto di tutto rilievo lo ricoprono Le Vite degli artisti scritte da Giorgio Vasari, e nel Seicento iniziarono a diffondersi biografie su avventurieri e personaggi della cultura e della politica; opere che gli autori spesso corredavano con dettagli e spiegazioni storiche e/o culturali, o con “camei” che servivano a far trapelare le proprie idee.
Autobiografia, epistolario e romanzo epistolare
Scrivere di sé stessi non è una cosa moderna, benché sia stata ingigantita dai social media: l’autobiografia è un genere letterario antico in cui il protagonista, in un certo momento della sua esistenza, decide di mettere nero su bianco la propria vita o le vicende salienti di un certo periodo della sua esistenza.
Le autobiografie famose (si scritte di proprio pugno dai protagonisti, sia da meno visibili ghostwriter) non si contano: da Gandhi a Jean-Jacques Rousseau, dalle Confessioni di Sant’Agostino alla Histoire de ma vie di Giacomo Casanova, politici, scrittori, filosofi e artisti hanno offerto ai lettori il modo di entrare nel loro mondo, nelle loro più intime riflessioni.
Le varie forme della biografia
Il genere biografico è estremamente versatile: si va dalla forma in prosa, forse quella più frequente e accessibile, dove la narrazione può seguire un ordine cronologico oppure muoversi su piani diversi, a quella in poesia, dove il racconto prende la forma di un lungo poema.
Una forma particolare è quella epistolare, dove le vicende si dipanano attraverso le lettere del protagonista, spesso accompagnate dalle risposte dei suoi corrispondenti; molto in voga nei secoli scorsi (quando naturalmente lo scambio di lettere era il mezzo più usato), permette di leggere i sentimenti, i pensieri e le posizioni dalla viva voce dei protagonisti.
In questo caso la trama si sviluppa con un punto di vista che cambia di paragrafo in paragrafo, spesso più volte in un solo capitolo. Molto interessanti, ma come dicevamo molto rari in epoca moderna per la quasi totale mancanza di… materia prima.
A volte la biografia può prendere la forma del “romanzo di formazione”, quando si racconta la vicenda di un personaggio dall’infanzia alla vita adulta attraverso un percorso di maturazione, oppure si approfondisce un aspetto specifico dell’esistenza del protagonista che, appunto, possa essere di ispirazione e di esempio per il lettore o per la lettrice.
Per quello che ci riguarda riteniamo la biografia uno strumento molto interessante per il perseguimento della mission di Wiseman, tanto da dedicare a questo genere una collana, chiamata appunto “Le biografie“, il cui primo libro uscirà i primi di agosto; una collana in cui volumi, soprattutto traduzioni, preservano lo stile di scrittura delle vari voci, fondamentale e molto più importante di quanto si creda.